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Slitta l'aumento dell'iva ma acconti al 110%


Slitta l'aumento Iva, ma acconti al 110%

Il governo blocca il rincaro al 22%. Crescono i versamenti di novembre per Irpef, Ires e Irap

Il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni (Eidon)Il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni (Eidon)

ROMA - Stop all'aumento dell'Iva dal 21 al 22% fino a ottobre. La decisione è stata presa definitivamente ieri dal consiglio dei Ministri. La copertura del provvedimento, che costa un miliardo, è stata trovata più che raddoppiando la tassa sulle sigarette elettroniche (forse dal 2014), aumentando alcune accise e anticipando il saldo di alcune imposte: Irpef, Ires e Irap e gli acconti dovuti dagli istituti di credito sulle ritenute nel 2013. Niente tagli di spesa che invece andranno a finanziare le misure che saranno prese nei prossimi 15 giorni.

Gli effetti del rincaro - GUARDA IL GRAFICO

Il testo così presentato dal ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, è stato oggetto di polemiche per tutta la giornata: «Sono misure prese in considerazione che adesso si stanno finalizzando» ha precisato il ministro. Inoltre il provvedimento - sottolineano ambienti del Tesoro - non è blindato e in Parlamento il governo è pronto a valutare soluzioni alternative. Versione confermata in serata dal ministro del Pd Dario Franceschini: «Le coperture sono migliorabili dalle Camere». Un modo per placare le polemiche del capogruppo Pdl alla Camera, Renato Brunetta, scatenato sulle coperture, che sono «partite di giro, al limite del raggiro. Non sono una cosa seria». E del leader della Lega, Roberto Maroni, che su Twitter ha scritto: «Il rinvio dell'aumento Iva è una beffa».

Dunque via libera a modifiche in Parlamento anche se il premier Letta ha avvertito che «in questo momento non è il caso di fare scelte che diano l'impressione di sfasciare i conti pubblici». Lo stesso Letta ha anticipato che «in Parlamento si verificherà insieme alle commissioni parlamentari la possibilità di un ulteriore differimento dell'aumento dell'Iva» di altri tre mesi, fino al 1° gennaio 2014, con la legge di Stabilità.

Da Bruxelles la reazioneè stata attendista: «La Commissione - ha spiegato il portavoce del commissario Olli Rehn - ha bisogno di capire come coprire il buco nei conti che si crea con il rinvio dell'Iva prima di commentare la misura». A rassicurare l'Ue ci ha pensato Saccomanni che ha risposto: «Le garanzie le abbiamo già date oggi (ieri per chi legge, ndr) in cdm. Tutto è fatto dentro gli impegni Ue, non ci sono sforamenti né nuovi debiti».

Ma vediamo come. Il primo intervento è sulle sigarette elettroniche: «I prodotti contenenti nicotina o altre sostanze idonei a sostituire il consumo dei tabacchi lavorati, nonché i dispositivi meccanici ed elettronici, comprese le parti di ricambio, che ne consentono il consumo», sono assoggettati a un'imposta 58,5% anziché del 21%.

Quanto agli interventi fiscali

Autore / Fonte: corriere della sera

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